Come sarebbe andata
Tutta questione di riflessiCome sarebbe andata
La vera domanda è se tu sei capace di vederli, i miei sforzi.
Sei capace di vederli? Puoi lasciarmi essere la persona migliore del tuo mondo? Sei tornata da me e questa è una grande dimostrazione di amore. Ma dobbiamo davvero lasciarci ogni volta, per avere queste dimostrazioni? Per sentire che l’altro ti sceglie nonostante tutto? Non sarebbe meglio viversela questa vita? Invece di stare a pensare a tutte le cose che non sono come vorremmo? Non sarebbe meglio dimostrarsi questo amore in un modo in cui l’altro lo senta? Certo non sempre. Abbiamo tutti le nostre vite difficili…
Ma io me lo chiedo. Riuscirai a farmi una sorpresa ogni tanto?Â
Una di quelle che mi piacciono così tanto e che aspetto da così tanto tempo da aver smesso di sperarci? Riuscirai a farmela, a guardarmi negli occhi e vedere quanto si illumineranno quando ti vedranno… che poi si accendono sempre, solo un po’ meno. Riuscirai a vedere quanto è profondo il mio amore per te? Ed io riuscirò a sostenerti anche quando non vedi altro che nero? Quando ti trasformi in quel bellissimo drago distruttore che non posso non amare, ma che mi brucia così spesso? Riuscirò a starti vicino tutte le volte che servirà e anche quando tu non riuscirai a vedere che lo sto facendo?
No, amore mio. Non sempre. E nemmeno tu.Â
Ma l’unica cosa che sono certo saprò fare sempre, sarà perdonarti. Io ti prometto che ti perdonerò per tutta la vita. Ti prometto che mi impegnerò sempre affinchè le mie di scuse, non siano mai vane.Â
Ti prometto che continuerò a lottare anche quando tu non riuscirai a farlo.
Io non perderò mai la speranza. Perchè perderti significa perdere ciò che ho di più caro al mondo.
Ma tu, che vuoi la persona perfetta, dovresti chiederti se sei disposta ad essere quella persona per qualcun’altro a tua volta.
La perfezione è fatta di perdono. E quando l’assaggi sa di compromesso.
L’uomo tacque e guardò il silenzio davanti a se. Poi si alzò, con la lentezza consunta di chi quei movimenti li ha fatti per una vita intera. Uscì e chiuse la porta.
Nella stanza l’unico rumore era quello delle migliaia di granelli di polvere che inesorabilmente precipitavano, sospesi nell’aria. Migliaia di granelli invisibili bloccati in un lentissimo moto perpetuo fatto di ascese e discese verso il pavimento. Una giostra niente male.
Lo specchio non si mosse di un millimetro.
E d’altronde non si sa proprio cos’altro avrebbe dovuto fare. Era uno specchio perdio, il suo compito era, al pari di una vedetta: stare nient’altro che immobile. Lo avrebbero pagato per questo dopotutto, sempre se lo avessero potuto pagare. Ma questa volta, il miracolo. Non si sa bene se per qualsivoglia miracoloso meccanismo metafisico o se semplicemente perchè un mago dall’Alsazia, nel tentativo di trasformare il suo gnomo da giardino in una mongolfiera a pois, avesse sbagliato incantesimo e ora si ritrovasse molto sorpreso a contemplare una teiera blu, lo specchio si destò.
Si guardò intorno, metaforicamente s’intende, si sgranchì il vetro e poi…rispose.
E come risponde uno specchio? Naturalmente restando perfettamente ed incredibilmente immobile.
Partì come un sussurro piccolo ed impercettibile, una minuscola crepa, un riflesso che non si poteva notare se non nelle giornate in cui la luce, tra le finestre, filtrava tra le persiane socchiuse in fasci potenti nella stanza. Coltelli affilati in un panettone di polvere e oscurità stantia. Quelle giornate domenicali in cui nessuno sarebbe entrato lì dentro a riempirlo con la propria anima, in cui gli unici abitanti della stanza erano gli acari della polvere che, per la verità , si stavano divertendo moltissimo. Quelle giornate in cui le persone vanno fuori a divertirsi e non di certo a dar retta ad uno specchio stretto in uno stanzino angusto e polveroso.
Chissà cosa dirà lei - si chiese.
Attese qualche secondo, poi qualche ora, poi un giorno e poi un mese. L’uomo tornava a volte, ripetendo quelle parole, come un lungo e triste monologo. La polvere continuava a fluttuare contenta, gli acari continuavano a far festa. Ma di lei, neanche l’ombra. Sospirò e tornò nella sua soita posizione. Per lo meno ci aveva provato.
Certo è una vita difficile - si disse - quella dell’attore